Dharana, la stabilità della mente

Dharana, la stabilità della mente

Dharana è la prima delle tre fasi di meditazione che troviamo nella scaletta proposta da Maharishi Patanjali nelle pillole di saggezza yoga chiamate Yoga Sutra. Dopo aver  ritirato e focalizzato i sensi verso l’interno con Prathyahara, siamo pronti per sviluppare la quiete mentale.

La nostra mente è abituata a saltellare in continuazione da un pensiero all’altro e per questo i monaci buddisti la paragonano simpaticamente a una scimmia. Tuttavia, dice la tradizione yoga, non bisogna arrabbiarsi con lei, reprimerla o zittirla: saltare e pensare è la sua natura. Quello che possiamo fare, è addestrarla, guidarla, accompagnarla verso pensieri stabili e piacevoli.

Addestrare la mente è un processo lento e affascinante, che ci porta ad esplorarci profondamente e a risvegliare una forma di gentilezza e cura verso noi stessi. Praticare yoga, se lo vogliamo, può essere l’inizio di un percorso di consapevolezza che ci condurrà verso una serena calma dentro e fuori.

Come si fa? La tecnica consigliata per fare i primi passi in questa direzione ha l’obiettivo di calmare la mente. Perciò, sceglieremo un oggetto di concentrazione e prenderemo una decisione ferma e risoluta di mantenerci ancorati lì per un po’.

Per esempio, sceglieremo di ancorarci al nostro respiro. Ascolteremo l’aria che si muove liberamente dentro e fuori dalle nostre narici e che ci regala una moltitudine di sensazioni in continuo mutamento. Ne seguiremo il ritmo, la durata, le portata, il massaggio interno ed esterno, il suono, il sapore e percepiremo ogni dettaglio di questo movimento naturale. Manterremo viva la curiosità.

Tutte le volte che la nostra scimmietta salterà a qualche altro pensiero per lei più interessante, con estrema gentilezza la ricondurremo al respiro. Una vocina guida nel nostro intelletto dirà qualcosa tipo “Guarda qui come è interessante questa cosa, vieni a vedere come cambia il respiro quando stiamo in silenzio”. E così via, con estrema pazienza, tutte le volte che ce ne sarà bisogno.

Basterà individuare un tempo e un luogo in cui periodicamente ci ritroveremo con la nostra mente per allenarci, inserendolo nella nostra routine in modo morbido ma deciso. Ripeteremo questa operazione senza aspettative, ma tenendo fermo l’obiettivo di focalizzarci e mantenere continuità mentale. Piano piano, la mente si stabilizzerà e un bel giorno saremo in grado di restare alcuni minuti solo con il respiro, e poi sempre di più finché lo vorremo e finché ne sentiremo giovamento.

Già questo ci aiuterà molto a vivere più sereni e più leggeri. Potremo poi continuare a esercitarci e notare come gli effetti di questa calma e di questa abilità a concentrarsi si rifletteranno anche sul nostro quotidiano, sul lavoro, sulla lettura, sulle conversazioni e sulle attività pratiche che svolgiamo abitualmente.

A questo punto, siamo pronti a passare alle fasi successive della meditazione e a scendere in una sempre più semplice profondità.

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