Saucha, verso la purezza

Saucha, verso la purezza

Il secondo passo degli otto individuati da Maharishi Patanjali negli Yoga Sutra è rappresentato dai Niyamas, le cinque indicazioni che ci suggeriscono quali attitudini verso noi stessi sviluppare per rendere la vita migliore.

Saucha è il primo, la base della pratica, e significa purezza, pulizia. Solo purificando ambiente, corpo, parole, azioni e pensieri potremo progredire nel sentiero spirituale ed essere in pace.

Immaginiamo di arrivare a casa dopo un lungo viaggio. Abbiamo corso e sudato, siamo appiccicosi, sporchi, stanchi. Finalmente entriamo nella doccia e ci laviamo sotto il getto di una doccia tiepida. Soffermiamoci sulla sensazione che abbiamo usciti dal bagno.

Importantissime per il benessere individuale sono la leggerezza, la freschezza, l’igiene. Che non significa necessariamente lavarci in continuazione o spruzzare disinfettante da tutte le parti, ma curare i dettagli in ogni ambito. Vediamoli insieme.

La casa e lo spazio in cui trascorriamo le nostre giornate sono strettamente collegati a come ci sentiamo dentro. Per stare bene, possiamo incominciare a semplificare le cose che abbiamo accumulato nel tempo, a liberarci di ciò che non ci rappresenta più, a rimuovere lo sporco in modo da rendere l’esterno lo specchio di come siamo o vorremmo essere all’interno. Meno cose spesso significa meno distrazioni. Proviamo a pulire e riordinare la stanza prima di iniziare a studiare, a meditare o a praticare Yoga e noteremo differenze.

Il corpo è il tempio dell’anima e perciò occorre prestare attenzione alla sua cura. Scegliere i cibi più sani e nutrienti, assicurarci di assumere tutte le vitamine che rendono il nostro organismo forte, applicare uno stile di vita salutare che comprenda attività fisica e riposo adeguato sono tutti elementi importanti nel percorso del benessere. Asana e Pranayama hanno la funzione di aiutarci a purificare il corpo in modo progressivo e naturale. Le torsioni come Ardha Matsyendrasana e le compressioni addominali come Pavanmuktasana ci aiutano a espellere le tossine, mentre la respirazione intensa e veloce Kapalbhati ci permette di pulire i canali nasali.

Lo Yoga e soprattutto la meditazione ci aiutano infine a purificare la mente. Per evitare che diventi padrona di tutto il nostro essere e che ci porti in uno stato di dispersione occorre scegliere accuratamente i pensieri che la riempiranno. A volte è facile perdersi e farsi condurre in universi difficili da affrontare, che trasformano la vita in un incubo. Patanjali dice, “sii padrone della tua mente”.

Grazie alla pratica meditativa e all’ascolto interiore impariamo a trovare uno spazio distaccato, un punto da cui guardare i nostri movimenti mentali senza cadere nei meccanismi di identificazione e dispersione. Per ogni pensiero possiamo chiederci se accettarlo o evitarlo nell’ottica di mantenere l’equilibrio. Con consapevolezza e determinazione, siamo in capaci di allontanare tutti quei pensieri negativi che non fanno bene a noi e a chi ci sta intorno. Le brutte notizie arriveranno così come i momenti di difficoltà e fragilità, ma avremo la forza e la stabilità per affrontarli saggiamente.

Tattva Mudra è il gesto che ci ricorda la nostra vera essenza spirituale, l’anima imperturbabile che risiede in noi e che è parte del tutto. Sperimentare questo sapere profondo ci avvicina agli altri esseri, allontanandoci dalle dinamiche materiali e limitate di ogni situazione.

Se poniamo la nostra attenzione su questi aspetti, è evidente che anche la parola e le azioni che genereremo cambieranno. Sta a noi purificare e semplificare tutto ciò che esprimiamo per alleggerire la mente, le relazioni e la vita intera. Dall’altro lato, quando saremo puri, lo lasceremo apparire naturalmente e si percepirà in tutti gli aspetti della nostra vita. Saremo individui nuovi, leggeri, sereni e freschi come appena usciti dalla doccia.

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